Il compressore d’aria condizionata assolve la funzione di comprimere il gas refrigerante diffuso negli ambienti dell’auto attraverso il condizionatore, funzionando in un certo senso come una sorta di macchina frigorifera. In questo articolo approfondiremo la nostra conoscenza di questo componente dell’auto, grazie al quale i nostri viaggi in macchina divengono climaticamente più confortevoli.
Preliminarmente va chiarito un fatto importante: il condizionatore dell’auto non genera dell’aria fredda, ma semplicemente fa in modo che l’aria calda venga sottratta dall’abitacolo, abbassando in tal modo la temperatura al suo interno. Questo è anche uno dei motivi per cui, se l’impianto di climatizzazione dell’aria è attivato, tutti i finestrini dovrebbero stare chiusi. Quest’aria calda, dopo essere entrata dall’evaporatore viene poi raffreddata tramite un liquido che viene messo in circolazione dal compressore. Questo fa comprendere come esso rappresenti in senso metaforico il cuore dell’impianto di climatizzazione del veicolo. Il compressore funziona in senso rotatorio, compiendo un movimento circolare, e viene attivato dal motore per mezzo di una cinghia a forma di trapezio, che può essere fornita di scanalature.
Il compressore si trova installato generalmente nell’unità esterna del condizionatore. Avendo la funzione di comprimere il gas refrigerante che verrà poi diffuso nell’abitacolo, è essenziale che questo componente non entri in contatto con liquidi o umidità, che ne potrebbero causare la corrosione ed il malfunzionamento. Il compressore è prodotto in diversi modelli, che variano anche a seconda del modello d’auto per il quale sono destinati. Qui possiamo ad esempio ricordare il compressore classico a pistoni alternativi, il compressore a piastre oscillanti ed infine quello a pistoni rotanti, uno tra più diffusi nelle auto moderne.
Funzionamento, problemi e sostituzione
Per un regolare funzionamento del componente ed ai fini di una sua corretta manutenzione è importante che il sistema sia regolarmente lubrificato da un apposito olio refrigerante. Senza la presenza di una quantità d’olio adeguata all’interno del climatizzatore, esso potrebbe ingripparsi. Come sopra accennato, il compressore ha il compito di comprimere il gas freon, aumentando la sua pressione grazie all’impiego di energia meccanica. Una volta compresso, questo gas verrà portato al condensatore attraverso dei tubi di rame dove assumerà forma liquida. Questo liquido verrà a sua volta trasmesso all’organo di laminazione, assumendo una bassa pressione e una bassa temperatura. In queste condizioni avverrà il passaggio dall’unità esterna a quella interna tramite appositi tubi di collegamento. Nell’unità interna entrerà quindi in funzione l’evaporatore, che farà in modo che il liquido passi allo stato di vapore assorbendo calore. In virtù di questo processo, l’aria dell’abitacolo verrà privata del calore, raffreddandosi.
Il compressore del climatizzatore, venendo utilizzato spesso nelle stagioni calde, può guastarsi.
In genere i segnali più evidenti di un malfunzionamento del componente sono i seguenti.Un guasto al compressore può dipendere da diverse cause, come ad esempio: un danno al carter; mancanza di olio refrigerante; umidità, che potrebbe aver provocato la corrosione del componente; un problema di contatto nelle parti elettriche; presenza di residui solidi esterni che ostruiscono i condotti ed i filtri; valvola di regolazione elettrica difettosa, ecc. A tutte queste cause va poi aggiunto che, soprattutto per i modelli più vecchi, un lungo periodo di sosta del veicolo può fare in modo che il compressore si blocchi, in quanto semplicemente le sue parti mobili non sono state lubrificate per lungo tempo.
La ricerca del guasto del compressore, sebbene in apparenza complicata, può tuttavia venir fatta anche da soli, se si ha un po’ di esperienza.
In questo contesto va ricordato che la sostituzione del compressore va accompagnata dal completo lavaggio dell’impianto di climatizzazione e dalla sostituzione di tutti quei componenti soggetti ad usura, che non possono essere lavati. Il nuovo compressore dovrà essere rabboccato con del nuovo olio refrigerante, rigorosamente rispettando la quantità prescritta dal produttore, quale indicata nel libretto d’uso della macchina. Nel caso si rimonti il vecchio compressore dopo una riparazione, un cambio dell’olio è in ogni caso raccomandabile. In generale, è anche buona norma far compiere dieci giri manuali al compressore prima di montarlo, di modo che l’olio di distribuisca in maniera uniforme. A tal proposito vale la pena insistere sull’importanza dell’olio refrigerante per il corretto funzionamento non solo del compressore, ma anche di tutto quanto l’impianto di climatizzazione. L’olio deve essere presente nella quantità giusta: in quantità eccessiva potrebbe disturbare il processo di condensazione, in quantità inferiore a quella prescritta potrebbe causare un guasto irreparabile al compressore.
Un controllo ed un’eventuale sostituzione del filtro a rete nel condotto di aspirazione è ugualmente consigliabile, soprattutto nel caso in cui questo componente sia ostruito. Va inoltre fatto presente che le particelle di sporco nell’impianto del climatizzatore possono essere eliminate solo attraverso un lavaggio accurato dell’intero impianto. A tal fine, esistono sul mercato diverse specifiche soluzioni di lavaggio, pensate appositamente per una pulizia efficace del climatizzatore e di tutti i suoi componenti. Si ricordi infine, come regola d’oro, che un impianto di climatizzazione funzionante in media perde all’anno circa il 15% dell’olio refrigerante. Per tal motivo un controllo regolare ed un rabbocco almeno annuale di questo liquido sono più che raccomandabili.
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