
Nel gergo automobilistico si incontrano spesso gli acronimi PHEV, MHEV, BEV e FCEV che molte volte vengono usati senza esattamente sapere cosa significhino. Non sarà quindi del tutto inutile spiegare il vero significato di queste sigle, descrivendo in maniera chiara e concisa le caratteristiche delle auto alle quali esse si riferiscono.
Auto elettriche ed auto ibride
Per comprendere il significato delle sigle sopra citate, occorre preliminarmente spendere alcune parole chiarificatrici sulle auto elettriche e le auto ibride.

La sigla PHEV
L’acronimo PHEV sta per l’inglese “Plug in Hybrid Electric Vehicle”. Queste auto, come tutte le ibride, sono dotate di due motori ed hanno la capacità di circolare per un elevato numero di chilometri (alcuni modelli fino a 100 km) in modalità elettrica, la cui batteria può essere comodamente caricata in una stazione pubblica di carica o anche in casa. Un grosso vantaggio di questo tipo di vettura è che esse hanno spesso accesso nelle zone urbane a traffico limitato (ZTL) in virtù del loro basso impatto ecologico. Riguardo agli incentivi statali, va anche menzionato che questa categoria di veicoli ha diritto ad un bonus fino a 6.500 euro in caso di rottamazione. Inoltre, per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione queste automobili non pagano il bollo, dopodiché il suo costo viene calcolato sulla base della potenza del motore termico. In altre parole: le unità di potenza del motore elettrico non sono soggette a tassazione. Le ibride plug-in sono poi particolarmente raccomandabili a quanti percorrono quotidianamente 30/100 km.
Riassumendo, ecco 5 motivi che possono indurre ad optare per una plug-in ibrida:A questi vantaggi vanno aggiunti quelli finanziari dovuti agli incentivi statali, sopra menzionati.
La sigla MHEV
L’acronimo MHEV sta per l’inglese “Mild Hybrid Electric Vehicle”. In queste auto il motore elettrico fa da supporto a quello termico, compensandone i punti deboli e migliorando in tal modo le prestazioni complessive della vettura. In queste automobili è presente una tecnologia ibrida, che utilizza un motore elettrico di dimensioni ridotte, che assolve alla funzione di alternatore/starter supportando il propulsore termico nelle fasi di accelerazione. Nelle manovre di veleggiamento e freno viene poi attivato un motogeneratore, che ricarica il pacco di batterie che alimenta la parte elettrica. Questo piccolo pacco di batterie al litio si trova spesso accanto alla batteria in piombo, posizionata sotto al cofano. Con manovra di veleggiamento si intende quando nel corso della decelerazione l’auto disattiva automaticamente il motore termico e continua la percorrenza, appunto “veleggiando”, nel senso di marcia, mantenendo attivi tutti i servizi e gli accessori di bordo. Questa tecnologia permette una riduzione dei consumi fino al 15% rispetto ai modelli tradizionali a benzina e diesel. Va detto che in questo tipo di vetture il sistema elettrico non fornisce la potenza necessaria per far muovere l’auto in autonomia, avendo questo la funzione di supporto al motore termico, come sopra detto. Il sistema elettrico non ha bisogno di essere ricaricato presso un’apposita colonnina, in quanto esso trae l’energia necessaria per il suo funzionamento dalle manovre di accelerazione e decelerazione. Le mild-hybrid vengono comunque considerate alla stregua degli ibridi, ragion per cui esse hanno accesso nelle zone a traffico limitato (ZTL) ed in alcune regioni d’Italia hanno diritto all’esenzione del bollo.
Riassumendo, ecco cinque ragioni che possono indurre all’acquisto di questo tipo di auto:A questi vantaggi vanno aggiunti quelli finanziari dovuti agli incentivi sugli acquisti (ecobonus ed ecotassa) ed alle agevolazioni sulla tassa di proprietà.
La sigla BEV

L’acronimo BEV sta per l’inglese “Battery Electric Vehicle”; un altro acronimo utilizzato è EV, che sta per “Electric Vehicle”. Queste vetture funzionano in virtù di un motore totalmente elettrico a batteria, non alimentato da combustibili fossili inquinanti. Il loro grande vantaggio consiste nel loro impatto ambientale in termini di inquinamento, che è pressoché nullo. Questo tipo di motore riduce anche l’inquinamento acustico, essendo molto silenzioso in virtù dell’assenza dei processi di scoppio, accensione, combustione ecc., che fanno in modo che molti dei tradizionali motori termici siano molto rumorosi. Per questo motivo queste automobili sono dotate di un sintetizzatore di suono, atto ad avvertire i pedoni del loro arrivo, soprattutto nelle zone urbane. La batteria di queste auto può venire caricata nelle già citate colonnine di ricarica pubbliche, sempre più numerose nelle città, oppure nel garage di casa o del condominio, nel caso sia stato fatto installare uno di questo dispositivi. Per la ricarica, a seconda dei Kwh della batteria della potenza del punto di ricarica, sono necessari dai 30 minuti alle 12 ore.
Queste auto, come noto, godono di buoni incentivi statali, hanno un impatto ecologico zero e la batteria elettrica garantisce autonomia di circolazione per un alto numero di chilometri.
Auto ad idrogeno (FCEV)

L’acronimo FCEV sta per l’inglese “Full Cell Electric Vehicle”. Nelle auto ad idrogeno questo gas, immagazzinato in delle apposite bombole ad alta pressione, viene immesso in una pila a combustibile, denominata in gergo “fuel cell” (cella combustibile), in cui ha luogo una reazione elettrochimica, chiamata elettrolisi inversa, durante la quale l’idrogeno reagendo con l’ossigeno produce elettricità e genera calore ed acqua. Quest’ultima esce poi dal terminale di scarico in forma di vapore acqueo. L’energia elettrica prodotta nella cella a combustibile giunge al motore elettrico, alimentandolo e facendo in modo che il veicolo si muova. La batteria di un’auto ad idrogeno ha dimensioni più ridotte rispetto a quella di un modello elettrico, in quanto viene alimentata continuamente dalla cella a combustibile. Anche in questi veicoli l’energia cinetica della frenata viene convertita in energia elettrica. Il grosso vantaggio di queste automobili consiste nell’assenza completa di emissioni nocive, in quanto dai tubi di scarico uscirà solo del vapore acqueo non inquinante. Un altro vantaggio consiste nei tempi di ricarica veramente brevi (3-5 minuti) della batteria del motore elettrico grazie all’energia elettrica prodotta dalle celle a combustibile.
Il lato negativo delle auto ad idrogeno risiede nel loro prezzo, molto alto e decisamente superiore a quello delle altre autovetture a motore termico, elettrico o ibrido. Le stazioni di rifornimento di idrogeno non sono poi tanto diffuse in Italia. Va tuttavia anche detto che un serbatoio pieno di idrogeno è in grado di garantire un’autonomia di circa 500 km.
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