Che cos’è un etilometro

Che cos’è un etilometro

Una cena in compagnia, una pizza al ristorante, festa di compleanno da amici… sono tante le occasioni in cui festeggiare. Però poi bisogna tornare a casa e mettersi dietro al volante, quindi non si può esagerare. Già, ma cosa vuol dire esagerare, quanto si può bere e quando?

Vedremo quali sono i limiti di legge, come si misura la concentrazione di alcol nel sangue, quali sono gli strumenti e le eventuali sanzioni. Vedremo anche cosa sono e come funzionano gli etilometri portatili, se convengono e come fare per evitare delle batoste, specialmente per i neopatentati.

L’alcol al volante e il codice della strada

Va da sé che mettersi alla guida dopo aver bevuto costituisce un rischio per la sicurezza. Tant’è che in alcuni paesi non esiste alcuna tolleranza e chiunque guidi deve avere un tasso alcolemico pari a zero! Ciò significa non aver bevuto alcun alcolico nelle ultime ore.

In Italia, il codice della strada prevede il reato di guida in stato di ebbrezza se ci si mette al volante con una concentrazione di alcol nel sangue superiore ai limiti di legge. Vediamo quali sono questi limiti nell’articolo 186 del codice.

Per i neopatentati, c’è tolleranza zero per tre anni: niente alcol nel sangue. Una presenza anche minima comporta una sanzione e il colpevole dovrà pagare una multa dai 163 € ai 658 €. Per tutti gli altri, il limite massimo per non violare la legge è di 0,5 g/l (mezzo grammo di alcol ogni litro di sangue).

L’alcol al volante e il codice della strada

Se il test alcolemico rileva una concentrazione di 0,5-0,8 g/l scatta una multa che va dai 500 € ai 2000 €, con l’aggiunta della sospensione della patente per 3-6 mesi. Con un tasso di 0,8-1,5 g/l, la multa è aumentata del 60% e la sospensione va dai 6 mesi a un anno. In alcuni casi, il responsabile è anche passibile di arresto.

Infine ci sono i casi estremi, con un tasso alcolico nel sangue superiore a 1,5 g/l. Multa da 1500 € a 6000 € e sospensione della patente per 1-2 anni, con sequestro del veicolo ed eventuale confisca, se di proprietà del reo.

Come funziona il tasso alcolico?

Le cifre sulla carta sono molto chiare, ma quando siamo a tavola come facciamo a sapere se possiamo bere e quanto? Ci sono delle tabelle di riferimento e dei parametri che aiutano, anche se i fattori sono molti. Età, peso, massa corporea, gradazione alcolica della bevanda che si beve, condizioni fisiche (stomaco pieno o vuoto).

Se una persona di 80 kg a stomaco pieno può bere due birre a doppio malto o ben quattro bicchieri di vino, una persona di 60 kg a stomaco vuoto può bere solo un bicchiere di vino o un paio di birre leggere. Le modalità di smaltimento dell’alcol nel corpo dipendono dal fegato e possono variare soggettivamente, quindi bisogna conoscere il proprio corpo e, nel dubbio, limitarsi per evitare sanzioni (e incidenti).

Il modo migliore per abbassare il tasso alcolico è bere tanta acqua, sudare e aspettare che il fegato faccia il suo lavoro. Meglio se in un ambiente ben ventilato, perché l’ossigeno che respiriamo svolge un ruolo fondamentale nello smaltimento dell’alcol nel sangue. Vediamo ora cos’è un etilometro e come funziona.

Lo strumento di misurazione

Lo strumento con cui si rileva la quantità relativa di alcol nel sangue si chiama etilometro. In realtà ne esistono di vari tipi e modelli, con modalità di funzionamento diverse. Il modello chimico comprende una fialetta di composto che reagisce all’etanolo e si inserisce in un palloncino, in cui il malcapitato dovrà soffiare.

Il modello elettronico invece è un apparecchietto con boccaglio e display che utilizza dei sensori di gas. Inutile dire che, se qualche decennio fa era il palloncino l’unico metodo in circolazione, ormai tutte le forze dell’ordine sono dotate di etilometro elettronico.

Questo strumento portatile è stato inventato nel 1954 e consente un risultato piuttosto rapido rispetto all’analisi del sangue, che si è sempre fatta e che tuttora si fa in alcuni casi, ma che richiede molto più tempo per dare risultati.

Ormai gli apparecchi elettronici portatili si trovano un po’ dappertutto: nei locali in cui si va a divertirsi, nei negozi di elettrodomestici e ovviamente online. Per chi desidera acquistarne uno, un parametro a cui fare attenzione è l’omologazione. Gli etilometri in dotazione alle forze dell’ordine rispettano precisi parametri di calibratura. Comprare un apparecchio non calibrato è una perdita di tempo e denaro.

Come si fa l’analisi alcolemica

Come si fa l’analisi alcolemica

Vediamo come funziona l’alcol test con gli strumenti a portata di mano e quanto è il caso di fidarsi o meno. Come dicevamo gli apparecchi economici in circolazione, quelli che costano pochi euro, hanno margini di errore più ampi e non sono omologati, ma possono dare comunque un’indicazione.

Gli esami a infrarossi sono quelli più affidabili (ma anche più costosi). L’apparecchio è dotato di un boccaglio che va sostituito a ogni utilizzo. A questo proposito, chi viaggia all’estero sa che in Francia ogni auto deve avere con sé un boccaglio monouso per eventuali test a campione.

Il conducente soffia nel boccaglio e l’alito passa in un tubo di collegamento che porta l’aria alla camera di misurazione interna all’apparecchio. Qui ci sono delle sorgenti di raggi infrarossi. L’alcol etilico ha la proprietà di assorbire le radiazioni a infrarosso. Quindi più queste vengono smorzate, più c’è alcol nel sangue.

Il sensore interno misura l’energia ricevuta e invia il dato a un microprocessore che lo elabora per calcolare la concentrazione di alcol nel sangue. L’apparecchio omologato è accompagnato da un manuale tecnico con i dati di conformità e immatricolazione, i dati identificativi e le modalità di calibratura ricorrente.

Conclusione

L’etilometro è un apparecchio di misurazione della quantità relativa di alcol nel sangue. Più l’alcol è concentrato, meno il cervello è lucido e oltre a infrangere la legge e il codice della strada si rischiano incidenti anche gravi. Il consiglio ultimo è sempre lo stesso: meglio evitare di bere prima di guidare.

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