I sensori di parcheggio: cosa sono, come funzionano e come si montano

I sensori di parcheggio: cosa sono, come funzionano e come si montano

Non solo trovare un parcheggio, ma anche parcheggiare in maniera corretta senza danneggiare la carrozzeria della propria auto è diventato un problema non di poco conto al giorno d’oggi. Gli spazi sempre più ristretti che i nostri centri urbani offrono per il parcheggio costringono infatti spesso a manovre di posizionamento non facile, anche in quanto specialmente in retromarcia il campo visivo può essere non dei migliori. Questo problema è stato percepito dall’industria automobilistica, che ha sviluppato un accessorio utilissimo in tali circostanze: i sensori di parcheggio.

Vediamo di descrivere in maniera chiara e concisa il funzionamento e le peculiarità di questo dispositivo.

Funzionamento

Sensori di parcheggio: sensori laterali

Negli ultimi anni, i sensori di parcheggio hanno rapidamente preso piede nel panorama del mercato automobilistico, tanto da diventare uno degli optional più diffusi. Questi accessori vengono installati sul paraurti posteriore ed anteriore dell’auto e rendono possibile la rilevazione di ostacoli o materiali, non visibili perfettamente durante una manovra di parcheggio, che potrebbero danneggiare la carrozzeria della macchina. I sensori posteriori rappresentano un ausilio prezioso durante la retromarcia, mentre quelli anteriori sono un ottimo supporto per accorgersi in tempo della presenza di altre vetture o ostacoli vari che potrebbero danneggiare l’autoveicolo. Questi accessori si rivelano molto utili soprattutto se si è alla guida di un’auto di grossa cilindrata, quale ad esempio un SUV. Auto che spesso, a causa della loro mole e dell’altezza in cui si trova ad essere posizionato il conducente non sempre permettono una visuale ottimale.

 In termini generali, l’impianto dei sensori di parcheggio si compone di tre elementi fondamentali: 
  • i quattro sensori, da installare nel paraurti
  • la centralina posizionata nel portabagagli dell’auto
  • il display, anche chiamato cicalino, montato sul cruscotto

I sensori vengono venduti di solito in un kit, nel quale sono contenuti anche il libretto di istruzione per la loro installazione e la punta per forare il paraurti.

I sensori di parcheggio: funzionamento

Questi accessori, nascosti nei paraurti in modo da non modificare il design originale dell’auto, una volta rilevata la presenza di un ostacolo nell’area di parcheggio iniziano ad emettere dei segnali acustici che diventano via via più insistenti man mano si procede con la manovra di parcheggio. I sensori di parcheggio funzionano attraverso l’emissione di onde ultrasoniche inviate ad una centralina, chiamata controller, la quale le elabora trasmettendole ad un altoparlante che emette suoni intermittenti e di intensità variabile a seconda della distanza dall’ostacolo percepito. Insieme all’avviso acustico, alcuni dispositivi emettono anche dei segnali visivi nella forma di spie luminose di colore giallo e rosso, che si accendono in maniera progressiva. I sensori di ultima generazione sono ora anche in grado di evidenziare gli ostacoli intorno alla sagoma della vettura, mostrandoli sul display di bordo. Al giorno d’oggi è addirittura possibile installare delle piccole telecamere che rendono ancora più facile la vita dell’automobilista. Queste telecamere inviano le loro immagini su un monitor apposito, posto sul cruscotto oppure integrato nello specchietto retrovisore. Generalmente, i sensori di parcheggio e le telecamere posteriori non sono uniti, ma rappresentano due impianti separati.

Di solito i sensori di parcheggio si attivano automaticamente, non appena il veicolo si trova ad una distanza di meno 1,5 metri dall’ostacolo che si frappone. A questo punto iniziano i primi segnali acustici, la cui frequenza aumenta in proporzione alla diminuzione di distanza dall’ostacolo. Il segnale diviene poi continuo una volta raggiunta la distanza limite di 40 cm dall’oggetto. Chiaramente per fini pratici, i segnali acustici emessi dai sensori posteriori divergono da quelli emessi dai sensori anteriori.

Un’altra tipologia di sensori è quella dei sensori laterali, installati sulle fiancate delle auto e, più precisamente posizionati sullo scudo anteriore, presso le ruote. Questi sensori si rivelano di grossa utilità ai fini di rilevare lo spazio utile tra un veicolo e l’altro nelle manovre di parcheggio: un bell’aiuto per evitare le brutte strisciate sulle portiere, che l’urto laterale con un’altra vettura o anche con un muro possono causare, rovinando oltre la carrozzeria anche l’estetica dell’auto. Va anche ricordato che questi dispositivi acustici si attivano anche quando altri autoveicoli si avvicinano pericolosamente all’auto parcheggiata.

Il livello tecnologico di questi dispositivi è così avanti, che il controller è ora in grado di rilevare le aree di soste adatte per la vettura, segnalandole al conducente.

I sensori possono essere verniciati avvalendosi dell’ausilio di spray appositi di alta qualità, che sono dello stesso colore dell’auto. A riguardo sarà opportuno informarsi sull’esatto codice colore della propria autovettura. Informazioni precise a riguardo possono trovarsi sul libretto dell’auto, facendo una piccola ricerca su internet o, al limite, consultando il proprio carrozziere di fiducia.

Problemi

Anche i sensori parcheggio non rappresentano un’eccezione e, come tutti gli altri dispositivi dell’auto, possono essere soggetti a malfunzionamento e guastarsi.

 Le cause più frequenti di un problema ai sensori sono di solito da ricercarsi: 
  • ! in un cablaggio difettoso o danneggiato, a causa del quale il sensore può ad esempio attivarsi senza necessità o non reagire al momento opportuno
  • ! in un danno meccanico del componente, a seguito ad esempio di un urto o dell’infiltrazione di agenti esterni o di umidità
  • ! in un danno alla membrana, che impedisce l’emissione dei segnali sonori. In questo caso la sostituzione di questa parte sarà inevitabile
  • ! in un errore del modulo, provocato nella maggior parte dei casi dall’umidità

Talvolta, il malfunzionamento può essere dovuto ad un difetto di fabbrica. In tal caso il dispositivo può essere restituito al produttore.

Tra i consigli utili per la manutenzione, si raccomanda la pulizia regolare dei sensori, il cui funzionamento può essere compromesso dalla presenza di sporcizia e fango.

Nei casi di malfunzionamento, se non si ha grande familiarità con l’elettronica della propria auto e con questi dispositivi, che possono essere molto delicati, è consigliabile affidare il lavoro nella mani di un esperto, onde evitare di arrecare danni peggiori al sistema. È inoltre buona norma provvedere ad un controllo regolare del cablaggio, in modo da scoprire in tempo la presenza di fili scoperti. Avvalendosi dell’uso di un ohmmetro è possibile controllare il buon funzionamento della centralina, nel caso di un’interruzione nel dispositivo o di un cortocircuito questo strumento segnerà zero o infinito. Se si rileva un problema di questo genere, sarà necessario ricorrere all’intervento di uno specialista.

Montare i sensori di parcheggio

I sensori di parcheggio: montare

L’operazione di montaggio dei sensori non è un’operazione complicata e può essere anche fatta da soli nel garage di casa. A tal scopo occorrerà procurarsi l’attrezzatura seguente: trapano, nastro adesivo, metro lineare, pennarello, filo di ferro. Istruzioni sul corretto montaggio di questi dispositivi si possono trovare nella confezione del prodotto o anche su internet.

 I passi da seguire sono, in generale, i seguenti: 
  • i Prendere le misure lungo il paraurti anteriore e posteriore, avvalendosi del metro lineare, segnando poi con il pennarello i punti sui quali si vuole intervenire col trapano. Come valore di riferimento si prenda un’altezza dal pavimento che va dai 50 ai 70 centimetri.
  • i Forare col trapano i punti segnati col pennarello, prestando ovviamente la dovuta attenzione. I Fori dovranno essere quattro in ciascun paraurti. Si consiglia di praticarne due nella sezione centrale ed uno in corrispondenza di ogni lato. Il numero dei fori varia ovviamente a seconda del numero dei sensori che si vuole installare: quattro su ogni paraurti è il numero minimo.
  • i Per connettere il sensori alla centralina del veicolo occorrerà individuare il cavetto della luce della retromarcia, prenderlo e farlo scorrere lungo i fori praticati in precedenza fino a portarlo dentro al bagagliaio, dove il cavetto verrà connesso alla centralina dei sensori. Successivamente, si procederà ad inserire i sensori all’interno dei fori suddetti secondo l’ordine previsto dalla centralina.
  • i Fatto questo assemblaggio, si dovrà posizionare la centralina nel bagagliaio, trovandole un posto adatto. È consigliabile nascondere i fili sotto il tappeto ai fini di proteggerli.
  • i Fissata la centralina, si procederà infine ad installare lo schermo dei sensori sul cruscotto, se dato in dotazione, smontando prima la copertura del cruscotto, per poi collegare il cavo connettore del display, facendolo passare sotto la pedaliera.

Terminato il montaggio, è raccomandabile fare sempre un test di controllo, per accertarsi che tutto funzioni correttamente.

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